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Bente è seduta su una panchina poco distante dal mare in attesa di un autobus che non arriva, ma trova rifugio presso una giovane coppia, nella più profonda provincia danese. Sottratta alla violenza di un imminente uragano da John e Putte, la donna, alla ricerca di un posto tranquillo, prima si sistema sul loro divano e poi nella quotidianità della loro vita. John e Putte vivono una vita tranquilla cadenzata dalle più normali e semplici faccende quotidiane, interrotte soltanto da qualche fugace giro in bicicletta al distributore di benzina per comprare tortine alla crema e schedine del lotto e dalle uscite con i cani che lo zio di Putte ha affidato loro durante il suo ricovero in ospedale. Giorno dopo giorno riesce a fare proprio il ritmo di quelle esistenze tanto semplici quanto piene di concretezza e di senso e grazie alla ritualità responsabile di azioni e compiti estranei alla sua vita di prima si avvia gradualmente verso la riappropriazione di sé. Con un occhio straordinariamente acuto per la realtà della vita quotidiana, Helle Helle raffigura con calore e umorismo tagliente l'esaurimento nervoso di una donna spinta alla periferia geografica e sociale.